Nel 2025, il mondo del turismo è attraversato da un cambiamento profondo e significativo: si afferma con forza la tendenza al ritorno all’autenticità. Si sta delineando un nuovo paradigma in cui il valore dell’esperienza, dell’incontro e della scoperta culturale supera quello della semplice evasione. Il 74% dei viaggiatori globali dichiara di voler esplorare luoghi dove possa vivere “esperienze reali” a contatto con le comunità locali. Analizziamo insieme le tendenze di viaggio più diffuse.
Il turismo esperienziale
Questa nuova visione del viaggio si traduce concretamente nella crescita del turismo esperienziale. Non si viaggia più solo per vedere, ma per comprendere, partecipare e apprendere. I viaggiatori ricercano momenti significativi: dalla vendemmia nei vigneti toscani alla preparazione del pane carasau in Sardegna, fino ai laboratori di ceramica nel cuore dell’Umbria. Ogni attività diventa occasione per immergersi in una cultura e per apprendere un saper fare che racconta l’identità dei territori. L’Organizzazione Mondiale del Turismo sottolinea come questo approccio favorisca lo sviluppo sostenibile e la coesione sociale, offrendo un’alternativa concreta al turismo di massa.
Alla scoperta delle radici
A conferma del bisogno di autenticità, cresce anche il cosiddetto "turismo delle origini", noto internazionalmente come genealogical tourism. Si tratta di una pratica che coinvolge soprattutto le nuove generazioni di emigrati e i discendenti delle grandi migrazioni del Novecento, interessati a conoscere i luoghi da cui proviene la propria famiglia. L’Italia è tra i paesi più coinvolti in questo fenomeno, grazie alla sua vasta diaspora e alla ricchezza culturale delle sue regioni interne. A tal proposito è stato promosso dal Ministero degli Affari Esteri, il progetto "Turismo delle Radici, destinato proprio alle persone che desiderano organizzare un viaggio che esplori i luoghi, le tradizioni e la cultura dei propri antenati. Secondo il Ministero degli Affari Esteri, nel 2024 si è registrato un incremento del 18% di richieste di itinerari personalizzati legati alle origini familiari.
Autenticità lontano dalle rotte affollate
In linea con queste tendenze, si rafforza anche l’interesse verso destinazioni secondarie o emergenti, lontane dai circuiti turistici più battuti. Le cosiddette “detour destinations”, mete alternative ma ricche di fascino e cultura, diventano simbolo di un turismo più consapevole e lento e di relazione con ambiente e persone. Borghi medievali, parchi naturali, riserve marine e località rurali tornano al centro delle mappe del desiderio.
Autenticità e bellezza mediterranea
All’interno di questa nuova geografia del desiderio, il Sud Italia occupa un posto privilegiato. In particolare, il Salento, con la sua identità fortemente radicata, il patrimonio gastronomico e le tradizioni musicali, rappresenta una delle destinazioni più ambite da chi cerca un’esperienza autentica. Le sue coste, impreziosite da baie selvagge e arenili dalla sabbia dorata, sono un esempio perfetto di bellezza ancora in gran parte preservata. Per chi desidera esplorare le sue meraviglie naturali, un buon punto di partenza è conoscere le migliori spiagge del Salento, distribuite tra tratti ionici e adriatici e in grado di offrire scenari di rara suggestione.
Il ritorno del viaggio lento e consapevoleA completare il quadro delle tendenze 2025 vi è il rafforzamento del cosiddetto slow travel. Un approccio che privilegia la lentezza, la riflessione e la permanenza prolungata nei luoghi, in antitesi con il mordi-e-fuggi delle vacanze tradizionali. Questo modello non solo riduce l’impatto ambientale del turismo, ma consente anche una comprensione più profonda dei contesti visitati.
